Sending
Questo articolo è valutato
0 (0 votes)

La saggezza popolare vuole che si diventi ricchi spendendo poco: risparmiare per arricchirsi. Si dice anche che gli italiani siano un popolo di risparmiatori, ma stranamente quando si parla di Pubbliche Amministrazioni questa visione parsimoniosa dell’italiano viene a mancare. Si ha l’impressione che le amministrazioni non riescano a gestire le proprie risorse in maniera ottimale, che si avventurino in opere che non vedranno mai una fine o una reale utilità. Il paese ha bisogno, non di risparmiare, ma di evitare gli sprechi. È questa la parola chiave da tenere sottocontrollo. È questo l’orientamento del Governo. È la linea guida del Decreto n. 95 del 24 aprile 2014 famoso per il bonus di 80 euro in busta paga per i redditi più bassi.

“Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale – per un’Italia coraggiosa e semplice”, questo il nome dato al  Decreto in questione, introduce novità in ambito di appalti pubblici: sancisce la fine di un’epoca abolendo l’obbligo di pubblicazione sui quotidiani. Una pratica che garantiva la pluralità dell’informazione e la facile accessibilità di chiunque alle iniziative inerenti gare d’appalto. Oggi si decide di far transitare queste informazioni esclusivamente attraverso internet. Una novità che non può lasciare indifferente la nostra redazione perché Mediappalti fa capo a Mediagraphic, agenzia specializzata proprio nella pubblicazione di avvisi di gare sulle testate giornalistiche. La notizia era già nell’aria da tempo, ma non per questo è stata meno prorompente. Una scossa per il settore. Ma dopo un primo momento di smarrimento, messi da parte timori e incertezze c’è stato subito spazio al desiderio di andare avanti, di rimboccarsi le maniche, di innovarsi e trovare nuove formule di collaborazione con le Pubbliche Amministrazioni “nella gestione di tutte le problematiche, sempre più complesse, relative alle procedure di gara” come scrive l’Amministratore Delegato di Mediagraphic Sabino Fiorella in un articolo che vi proponiamo all’interno della rivista.

L’abolizione della pubblicazione sulla carta degli avvisi di gara non è la sola rivoluzione che interessa la Pubblica Amministrazione in tema di appalti pubblici. Il Decreto prevede la riduzione dei centri di costo delle PPAA. Al momento se ne contano 32mila. In un anno saranno portati a soli 40 attraverso un’operazione di accorpamento.

Tra le altre novità introdotte dal Decreto in tema di appalti pubblici c’è lo stanziamento di 8 miliardi di euro a favore delle PPAA che devono saldare i propri debiti con le imprese private che hanno eseguito lavori o forniture di beni o servizi. Una cifra parziale nei confronti dei 13 miliardi previsti dal Def in quanto andrà a coprire solo i debiti di parte corrente. Strettamente connesso a questo punto vi è poi l’introduzione delle sanzioni per le PPAA che non effettuano i pagamenti nei tempi di 90 giorni per il 2014 e 60 dal 2015.

Alle stesse PPAA viene imposta una razionalizzazione delle spese per l’acquisto di beni e servizi. Complessivamente è richiesto un taglio di 2,1 miliardi di euro nel 2014 e di 5 miliardi nel 2015. Lo scopo è eliminare il superfluo, risparmiare, preservare risorse da convogliare per il rilancio dell’economia: è il tema del Decreto n. 95 nel suo complesso dagli interventi sulle PPAA a quelli sulle banche, dai tagli chiesti alla RAI alla lotta all’evasione. Tutti gli interventi sono dettati dalla “straordinaria necessità ed urgenza”. L’auspicio è che questa situazione di emergenza che viviamo da anni con il susseguirsi di Governi, manovre, spending review, possa davvero arrivare alla fine. Che si possa dare impulso all’economia, nuova linfa ai settori in difficoltà senza andarne a penalizzare altri. 

Sending
Questo articolo è valutato
0 (0 votes)

Questo articolo è stato scritto da...

Dott. Enzo de Gennaro
Direttore Responsabile
mediagraphic assistenza tecnico legale e soluzioni per l'innovazione p.a.