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Sulla questione non abbiamo indicazioni chiare e precise. Considerando quanto previsto dal D.P.R. n. 642/1972 e dai vari interventi dell’Agenzia delle Entrate, si può concludere che i contratti stipulati mediante scambio di corrispondenza nell’ambito del MEPA siano da considerare delle forme semplificate di scritture private da sottoporre a bollo sin dall’origine; anche i contratti stipulati mediante scambio di corrispondenza a seguito di procedure svolte fuori dal MEPA sono da sottoporre a bollo fin dall’origine se di importo superiore a 40.000 euro. Il dubbio permane nel caso di contratti di appalto e concessione di valore inferiore a 40.000 euro: per via della nota apposta all’art. 24 della Tariffa, Parte Seconda, allegata al D.P.R. n. 642/1972 si dovrebbe versare il bollo sin dall’origine anche per questi importi, ma una possibilità di deroga è fornita dall’interpello n. 954-15/2017 che riconduce la fattispecie tra quelle per le quali il bollo è richiesto solo in caso d’uso, rifacendosi al contenuto dell’art. 24 piuttosto che alla nota.

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Redazione MediAppalti
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