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Trasparenza, legalità, sicurezza sono gli attributi che dovrebbero essere presenti in ogni appalto pubblico. Dovrebbe essere nella natura stessa dell’appalto stesso. E non ci si dovrebbe stupire della loro coesistenza. Invece impegnarsi per la loro realizzazione viene annunciato come qualcosa di straordinario e diventa meritevole di elogi e di stima.

Trasparenza, legalità e sicurezza sono stati citati dall’assessore ai lavori pubblici di Roma Maurizio Pucci riferendosi alla gestione dei lavori che saranno avviati per promuovere la capacità di accoglienza della capitale in occasione dell’anno del Giubileo della Misericordia proclamato da Papa Francesco.

“Sono queste le tre stelle polari attorno alle quali abbiamo deciso di affidarci nella preparazione del Giubileo”, ha detto Pucci. Condividiamo i propositi. Ma troviamo esagerata l’enfasi con cui vengono annunciati. “Abbiamo deciso”. Come se ci fosse una possibilità di scelta. Come se si potesse optare per la lotta alla corruzione e per rendere il lavoro un posto sicuro. Come se non fosse un obbligo, o meglio un dovere. Perché l’obbligo è qualcosa di imposto mentre il dovere è il risultato di un’azione consapevole e responsabile. Evidentemente in un mondo così intriso di illegalità si è arrivati al punto di ritenere che agire secondo la legge sia qualcosa di eccezionale, di cui elogiarsi. 

Delle tre “stelle polari”, trasparenza e legalità sono state spesso oggetto dei nostri interventi. La sicurezza sul lavoro viene invece, colpevolmente, posta in secondo piano. Esistono situazioni nelle quali spesso i livelli di sicurezza dei lavoratori sono minimi o inesistenti. Per omissioni delle imprese, per iniziativa degli stessi lavoratori. Per l’assenza di una cultura della sicurezza da entrambe le parti.

La sicurezza sul lavoro è un tema che deve essere affrontato con maggiore insistenza non solo nel privato ma anche nel pubblico e quindi nell’esecuzione degli appalti pubblici. Il lavoro deve essere fonte di vita e non un luogo nel quale mettere la vita in pericolo. Nel mettere in atto l’attività di controllo delle norme sulla sicurezza sul lavoro, contenute nel Decreto Legislativo n. 81 del 2008, la bontà e la semplicità dei controlli si esaurisce quando i soggetti da valutare sono aziende di grandi dimensioni. Le difficoltà aumentano quando ad eseguire i lavori sono imprese piccole, che hanno avuto accesso all’esecuzione dei lavori tramite il subappalto. Minore è la dimensione dell’impresa maggiore la difficoltà di controllarla. Un’equazione quasi matematica. La matematica dei profitti, che non tiene conto delle variabili umane. La sicurezza, delle “tre stelle polari”, dovrebbe essere quella che dovrebbe brillare più intensamente. In questo caso non si tratta di soldi rubati. Ma di vite in pericolo. Non è solo questione del rispetto della legge ma di tutela della dignità dell’uomo, delle sue condizioni di lavoro.

È la Costituzione che ci impone di avere un approccio responsabile in questo ambito. “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”, sono le prime parole della Carta Costituzionale. “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’uomo” si legge nell’articolo 32. La combinazione dei due articoli, la somma tra i principi di lavoro e salute, sembrano essere il terreno legislativo nel quale affonda le radici la sicurezza sul lavoro che viene poi ripresa nel Codice Civile all’articolo 2087: “L’imprenditore è tenuto ad adottare, nell’esercizio dell’impresa, le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”.

Maurizio Pucci ha preso un grande impegno con tutti i lavoratori che saranno impiegati per l’esecuzione degli appalti pubblici nella capitale, sia per il Giubileo sia per altre finalità: diventare il garante della sicurezza. Lo farà anche in qualità di responsabile dell’Osservatorio sugli Appalti di Lavori Pubblici istituito ad hoc per il Giubileo tramite accordo tra Comune e sindacati. L’Osservatorio potrà eseguire controlli in qualsiasi momento e, dove registra irregolarità in tema di trasparenza, legalità e sicurezza, potrà revocare l’appalto e affidarlo all’impresa seconda classificata preservando il lavoro dei dipendenti dell’impresa irregolare con l’assorbimento nell’impresa subentrante.

I cantieri si stanno inaugurando. Roma si prepara a vivere una nuova stagione di lavori che in gran parte riguardano la riqualificazione di strade, piazze e marciapiedi. Una stagione che sarà breve ed intensa. I “lavori della Misericordia” dovranno essere ultimati entro l’otto dicembre, data di inizio del Giubileo. Ci vorrà trasparenza, legalità e sicurezza. Ci vorrà l’impegno delle istituzioni, delle imprese e dei lavoratori. Ci vorrà un occhio di riguardo da parte del Cielo perchè tutto possa essere pronto nei tempi prestabiliti.

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Dott. Enzo de Gennaro
Direttore Responsabile
mediagraphic assistenza tecnico legale e soluzioni per l'innovazione p.a.