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“Non esistono infrastrutture né grandi né piccole ma infrastrutture che sono utili quando sono utili alla comunità”. Sono le prime parole da Ministro di Graziano Delrio, dal due aprile al vertice del ramo Infrastrutture del Governo Renzi. L’utilità delle opere è un fattore strettamente legato al tempo. Perché i bisogni cambiano nel tempo: si trasformano, vengono sostituiti da altri o emergono nuovi modi per soddisfarli. Il tema lo abbiamo già trattato in queste pagine. Forse più di una volta. Ma è sempre meglio tornarci. Soffermiamoci sull’utilità di un’opera che resta invariata nel tempo, ma per la quale il tempo cambia il modo di soddisfarla. Pensiamo al ponte spazzato via dall’alluvione. E’ ovvio che l’utilità resta la stessa, oggi come tra dieci anni: unire i due lati del fiume.

Durante questo periodo possono cambiare le tecnologie per realizzarlo. Il processo di realizzazione di un’opera passa per tempi biblici. È il caso di dire “ne passa di acqua sotto i ponti”. Progettazione, l’indizione del bando, gara, apertura dei lavori, lavori, completamento dei lavori. Tutto (spesso) molto lentamente. Dall’insorgere della necessità all’inaugurazione dell’infrastruttura passano tempi così ampi che la stessa si sarebbe potuta fare meglio, con minori costi, con nuove tecnologie. La questione: produrre opere tecnologicamente adeguate ai tempi. Un proposito che non è semplice assecondare con i tempi degli appalti pubblici. Impensabile. Anche per la reale entità di alcune opere la cui realizzazione necessità di un periodo più lungo di diciotto mesi. Diciotto mesi. Un intervallo che non citiamo a caso. Lo estraiamo dalla Prima Legge di Moore secondo la quale la potenza dei processori raddoppia ogni 18 mesi. Gordon Moore è tra i fondatori della Intel e aveva espresso questa formula già nel 1965. È un esempio di come la tecnologia avanza a ritmo costante e impietoso. Una marcia solenne verso un miglioramento che non ha fine. Un rinnovare la vita introducendo oggetti nuovi oppure oggetti migliori che spesso suscita meraviglia. Ci sorprende. Ci coglie impreparati. Dubbiosi, prima, davanti alla novità. E poi irrimediabilmente presi dalle sue potenzialità. Sostenere i ritmi dell’esplosione evolutiva delle tecnologie è per il nostro settore impensabile. Saremo sempre un passo indietro. Qualche passo indietro. Non di più. Perché il tempo non è un aspetto marginale di chi si occupa di opere pubbliche. E non lo è anche per una questione di denaro. “Negli ultimi dieci anni i costi di realizzazione sono aumentati del quaranta per cento”. Lo scrivono su Il Sole 24 Ore del 12 marzo scorso Santilli e Aronna in tema di opere portate a termine negli ultimi quattordici anni: solo l’otto per cento secondo il rapporto Camera dei Deputati-Cresme. La lentezza del ciclo di realizzazione di un’opera non è solo questione di obsolescenza ma anche di costi che cambiano. Di spese che lievitano costringendo a rivedere al rialzo i badget con il rischio che i fondi siano insufficienti e che si arrivi allo stallo. “Il tempo è denaro”. Un’analisi della società moderna riportata dal settimanale britannico The Economist afferma che “ci siamo abituati a quantificare le ore in termini economici, per questo ci preoccupiamo di più se sprechiamo il tempo e cerchiamo di risparmiarlo o impiegarlo in modo redditizio. Quando l’economia cresce, il reddito sale, il tempo di ognuno di noi diventa più prezioso. E più una cosa diventa preziosa, più ci sembra scarsa”. Impiegare il tempo “in modo redditizio” come scritto sul The Economist vuol dire anche non lasciarlo trascorrere irrimediabilmente perdendo opportunità che non torneranno o che potranno essere colte ma solo ad un prezzo maggiore. Significa fare le cose nel momento giusto. Avere capacità programmatiche e fare in modo che le tabelle di marcia vengano rispettate. Avere rispetto del tempo altrui. Di chi attende che un’infrastruttura venga terminata, per godere in tempi utili dei benefici che apporterà alla comunità, prima che la necessità diventi emergenza.

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Dott. Enzo de Gennaro
Direttore Responsabile
mediagraphic assistenza tecnico legale e soluzioni per l'innovazione p.a.